Ritornare in sella

Ritornare in sella. E’ il titolo di questo mio nuovo articolo dedicato alla mia più grande passione che mi accompagna da quando avevo 14 anni: la moto. Sembrerà strano quello che andrò a scrivere, ma purtroppo noi motociclisti strana meravigliosa gente dobbiamo fare i conti con questo genere di cose ogni volta che saliamo in sella sulla nostra inseparabile compagna di viaggio.

C’è da fare una premessa per capire tutto questo. Nel Maggio del 2022, dopo aver nel tempo percorso migliaia di chilometri con qualsiasi tipo di fondo stradale ed a volte in condizioni atmosferiche avverse, mi trovavo a pochi chilometri da casa fermo in mezzo a due file di macchine ad un semaforo (cosa che non farò mai più) in attesa che scattasse il semaforo verde. Noto dallo specchietto retrovisore che una macchina alla mia sinistra poco distante da me, aveva il conducente intento a chattare al cellulare (cosa sa sanzionare pesantemente con il nuovo codice della strada) ed una volta scattato il verde faccio appena in tempo ad innestare la prima marcia e mi sento urtare lievemente sulla borsa laterale sinistra.

Era proprio lui “l’automobilista distratto” (e quanti ce ne sono in giro). La mia moto che pesa 350 chili con questo piccolo sussulto si è sbilanciata ed ovviamente non potendo sostenere il peso e mantenerla in equilibrio sono cascaro verso destra carambolando addosso alla fiancata di un autobus che sostava alla fermata.

L’automobilista distratto sende dalla macchina ed invece di preoccuparso del mio stato di salute comincia ad inveirmi contro con insulti che non posso riportare sostenendo che aveva ragione e che io ero caduto da solo (cosa impossibile perchè ero piantato con tuti i due piedi per terra).

Mentre il “garbato” signore mi urlava contro ogni sorta di insulto, per fortuna sotto gli occhi di tutti (macchine comprese e ce ne erano parecchie dove nessuno è sceso a prestarmi i dovuti soccorsi) l’autista dell’autobus, del quale purtroppo nono conosco le generalità e ringrazio di cuore, mi ha aiutato a disincastrarmji da sotto la moto ed a sollevarla per metterla sul cvalletto.

Visibilmente impallidito e spaventato, non avvertivo dolori particolari immaginando una contusione mi sposto una decina di metri più avanti nella pseranza di poter conciliare l’incidente, come dovrebbe essere tra persone civili, con il malcapitato automobilista che invece si ferma un attimo dietro di me mi fotografa la targa e scappa via a tutta velocità.

Disgraziatamente essendomi tolto gli occhiali e non avendo il tempo per inforcarli nuovamente non sono riuscito a rilevare la targa. Torno miracolosamente a casa e la sera il piede comincia a gonfiarsi ed a farmi veramente male. Mi reco a Villa Stuart, faccio una radiografia ed è risultata una frattura composta del quindo metatarso. Mi ingessano e dopo due giorni circa mi tolgono il gesso, nuova lastra, conferma della frattura e prescrizione di un tutore da indossare per circa 90 giorni con magneto terapia come terapia prescritta.

La moto aveva riportato pochi danni ma proprio quel giorno avevo pagato l’ultima rata del finanziamento, così nei lunghi 90 giorni ho meditato di dare in permuta la vecchia moto per farmi la nuova versione 2022 e come quando si cade da cavallo, appena è stto possibile mi sono rimesso in sella e ho cominciato a fare i miei itinerari tra i quali un bel viaggio al nord sul Lago di Como, poi a ripercorrere la memoria in quel di Cormons, il lago Barcis, il pologono di tiro del Cellina Meduna; insomma tutti luoghi a me cari.

Mi sono goduto molti chilometri insieme a vari amici di un gruppo di Roma fino a Dicembre del 2022, poi è sopraggiunta con uno strano ritardo la paura; il razionale che è intrinseco nel mio carattere mi ha letteralmente bloccato ed ho tenuto ferma la moto dal Gennaio del 2023 sino ad un mese fa circa.

Non volevo pensare nemmeno alla moto. La sola idrea di ritornare in sella mi faceva rabbrividire ed ogni giorno mi sembrava sempre peggio. Con questo titpo di cose, anche l’incidente più banale, come quello che ho avuto io un motociclista deve fare i conti e deve per forza esorcizzare la paura.

Ed ecco giunto il giorno per ritornare in sella. Vado nel box e trovo la mia compagna di viaggio perfettamente pulita come l’avevo lasciata, ma ovviamente con la batteria completamente scarica.

Prima cosa vado ad acquistarne una nuova e la faccio montare direttamente nel box dal mio meccanico di fiducia che non ha voluto essere nemmeno pagato ben conoscendo la mia passione. Una volta montata, accendo il bolide ed ecco nuovamente ruggire i suoi sei cilindri rimasti fermi per lungo tempo.

E’ stata davvero musica per mie orecchie e la paura è cessata immediatamente dalla prima manovra per uscrire dal box.

Lentamente mi sono avviato dal gommista più vicino per mettere in pressione le gomme in quanto causa lungo fermo erano molto sgonfie, ma nonostante questo la moto si comportava qwuasi a volermi rassicurare, molto docilmente nel percorrere quel breve tratto di strada.

Una volta messe in pressione le gomme e fatto il pieno di benzina ho deciso di fare il mio solito breve giro al lago di Bracciano.

Ma la meta più bella è stata quella successiva in quel di Collarmele. Ecco una foto della mia moto sulla strada. Non c’è nulla da fare dovevo ritornare in sella per rivedere tutto questo.

La mia compagna di viaggio a Collarmele

E poi si viaggia ancora alla volta di Bolsena, altro luogo molto frequentato dai motociclisti appassionati. Percorso immerso nella natura con curve di media difficoltà molto dolci ed asfalto in buone condizioni. La moto si è comportata sempre bene ed io man mano che percorrevo chilomteri ho riacquisito perfettamente la padronanza del mezzo.

Una foto scattata sul percorso dell’altopiano di Collarmele.

E poi ancora tante belle foto per godere di queste belle giornate.

Sempre in sella.
Io e mio fratello Stefano in strada

E poi ancora tante foto

La mia Sabaudia ♥️

Insomma ecco in conclusione il mio ritorno in sella. Contento di aver definitivamente esorcizzato la paura e pronto adesso per due appuntamenti importati: il primo in Sardegna con il mio amico fraterno Gian Luca Giovannini che ha orgenizzato un itinerario moto turistico con curve appassionati. Non vedo l’ora che arrivi Maggio per recarmi sull’isola. Il secondo al raduno BMW MOTORRAD a Garmisch dove faremo un itinerario, che io ho già fatto diverse volte, sempre con amici, mio fratello e Gian Luca che si unisce a noi per la prima volta. Questo succederà a Luglio ed ovviamente non mancherà un bell’articolo riepilogativo dei due viaggi con fotografie e video fatti con la mia GoPro.

Ritornate a leggermi su questo blog http://www.alessandrolopez.it

Per i miei lettori appassionati di moto come me cinsiglio di visitare questo sito che descrive la meravigliosa strada alpina del Grossglockner in Austria. Panorami mozzafiato asfalto come un biliardo e migliaia di motociclisti su e giù in curve e tornanti impegnativi. Paner per i denti dei Bikers. https://www.austria.info/it/attivita/itinerari/strada-alpina-grossglockner

Insomma amici motociclisti se volete ritornare in sella come ho fatto io fate un fischio e faremo un bel giro insieme. ✌️Occhio e sempre massima prudenza. Gli automobilisti distratti purtroppo sono in agguato.

Un caro saluto a tutti.

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