60 ANNI

60 anni. Caro Alessandro ,

I tuoi 60 anni sono arrivati in un soffio di vento che ha attraversato Monti e valli, salite ripide e tortuose e discese pazze verso l’ oblio della felicità a volte colma di dolore e sentimenti contrastanti.

Ho attraversato ogni tipo di territorio, dalla polvere vera al vero fango al passo del leopardo, ma ho sempre amato me stesso, rispettato gli altri e onorato la mia famiglia in ogni momento della mia vita anche nei momenti più duri, e ce ne sono stati tanti.

Ho amato alcune donne, ma una sola e quella che ho scelto come compagna di vita da 32 anni. Ricordo ancora quando in una serata combinata a sorpresa da un amico è stato amore a prima vista. Quel bacio romantico al Gianicolo fu la scintilla che fece scoppiare una relazione duratura e di reciproco rispetto e amore.

60 ANNI

Rossella mi ha donato la gioia di essere Padre di una meravigliosa figlia. Mariadele. L’essenza di due genitori che l’hanno allevata rendendola una Donna autonoma con un altissimo senso della famiglia varie volte dimostrato in concreto.

Non hai mai mancato ad un appuntamento importante, ha sempre avuto un pensiero per suo padre a volte sollevandomi dai miei momenti down e con tante tante risate fatte insieme.

È stata la prima a farmi gli auguri di compleanno con un messaggio meraviglioso che mi ha fatto piangere lacrime di gioia e che desidero condividere su questo articolo in un momento della mia vita dove finalmente vedo l’orizzonte e nuove terre da esplorare. Ecco il suo augurio meraviglioso:

60 anni di gioie e di dolori, di amori e di delusioni. 60 anni in cui hai fatto a gomiti per affermare te stesso senza chiedere nulla a nessuno. 60 anni in cui ti sei sobbarcato di problemi di altri mettendo da parte te stesso e la tua anima. 60 anni di amore incondizionato e di ricerca di reciprocità che spesso non viene data. 

Ti sei sempre rialzato e hai dimostrato a tutti che i leoni non sono quelli che vogliono dimostrare la forza all’esterno, ma quelli che combattono in silenzio e che hanno la caparbietà di andare avanti nonostante le avversità. Ti ho sempre ammirato e giorno dopo giorno cerco di prendere spunto da te per diventare una versione migliore di me stessa.

60 anni di questo e altro. Ti voglio bene e sono fiera di te. 

Tanti auguri, la tua pulce🤍

Cara la mia pulce, che dire, cosa rispondere. Non ci sono risposte pronte, per me solo commozione e felicità. Leggo solo Amore espresso nel modo più semplice e genuino verso un Padre che davvero si è dedicato a tutta la sua famiglia anche e soprattutto quella d’origine. Il grazie forse mai ricevuto da nessuno me li ha dato lei. Mariadele. Un grazie da parte di tutti. Questi 60 anni me li sento tutti addosso e dentro ma non come un peso.

Non mi sento melanconico, ma felice di tutto ciò che ho fatto e rifarei tutto se dovessi ripartire da zero, errori inclusi che mi sono serviti sempre per correggere il tiro e issare le vele col vento in poppa da vero Capitano.

Quella promozione tanto ambita da Ufficiale in congedo e che credo di essermi guadagnata sul campo per ciò che ho fatto fino a qui.

Sono stato e sono tuttora fedele alle istituzioni non soltanto quelle militari e al giuramento di fede alla mia Patria, ma al matrimonio, all’amicizia, nonostante i voltafaccia che in questi 60 anni non sono mancati e poi anche nel lavoro, ma pazienza, non serbo rancori versi nessuno.

Il tempo scorre, la ruota gira e… a volte tornano e a volte le braccia possono essere aperte, ma l’esperienza maturata in questi 60 anni mi ha insegnato a guardare fisso negli occhi ogni interlocutore e gli occhi parlano, raccontano, nascondono ma io attraverso gli occhi e vado oltre e scopro le anime buone e scarto quelle cattive che non mi meritano. 

Un vero Amico c’è sempre anche se assente la sua presenza ma avverto e io cerco di coltivare queste Amicizie con reciprocità non importa il tempo ma la qualità dell’amicizia. 

Non sono stato uno studente brillante, sempre  tirando la carretta con un “sei” stracciato, ma da quel sei di sempre oggi se dovessi darmi un voto anche se non sono laureato mi do un bel 110 cum lode.  In quale facoltà?

Psicologia, matematica, scienze della comunicazione, lettere e filosofia e forse ingegneria meccanica visto che sono un appassionato di motori. 

Cosa mi è mancato nel tempo? 

Mio Padre dal 1990, mia Nonna dal 1993, mia madre dal 2011 e mio fratello Giorgio dal 2021. Ma ci sono, li sento, li percepisco e a l’iro dedico questi miei 60 anni e spero di avere la stessa forza e il coraggio di andare ancora avanti fiero e dritto verso le prossime tappe come ha definì ad oggi. 

Cosa vorrei avere di più? Coronare ancora qualche sogno nel cassetto. Non ce ne sono tanti ma quelli che custodisco gelosamente nel mio cuore li sto snocciolando uno alla volta e se non riuscirò a coronarli tutti pazienza. Mi accontenterò di ciò che la vita mi offrirà. 

Curerò il mio corpo e la mia anima come ho fatto dal momento in cui ho compreso di non essermi rispettato. Il rispetto verso se stessi è simbolo di saggezza e viene prima del rispetto verso gli altri. 

Mi sento davvero oappagato e felice di questi 60 anni di percorso di vita. Ho fatto davvero tanta esperienza e tanta gavetta, ma ho ancora tanto da imparare e la mia umiltà mi ha sempre agevolato nei rapporti in generale. Amo tantissimo viaggiare ed è una cosa che nella vita nion mi sono fattto mai mancare. Ho viaggiato conoscendo tanti luoghi nel mondo. Gi Stati Uniti in diverse città in Messico, in Thailandia, le Fiji, in Egitto, l’Australia che ho visitato in diversi punti e mi mancano tanti posti dove spero di poter andare per quel che mi resta da vivere.

E poi la mia vera passione: la moto. Qui si apre un capitolo a parte. Viaggiare in macchina mi piace molto perchè mi rilassa e mi piace organizzare vacanze andando in macchina e decidere anche all’ultimo momento dove fermarmi e l’ho fatto spesso con mia moglie.

Ma la moto è un altro vivere, il senso di libertà che ti da la moto non te lo da nessun altro mezzo di trasporto in qualsiasi stagione. Io non sono uno di quei motociclisti che d’inverno sospende l’assicurazione, stacca la batteria e copre la moto con un telo.

Io la moto la vivo tutto l’anno, e per tutte le stagioni e sono attrezzato per ogni tipo di clima. Non mi spaventa la pioggia, anzi ne ho presa tanta ovunque e soprattutto d’estate con delle vere e proprie bombe d’acqua specie nelle zone montane. Mi è capitato di trovare a volte ghiaccio e neve, ma con prudenza ho superato tutte le strade che ho percorso.

Come più volte ho scritto la moto non è solo una passione, ma uno stile di vita, un senso di appartenenza ad una vasta comunità di persone che condividono la passione per questo mezzo a due ruote. Io sono stato l’unico di cinque figli a convincere a suio tempo i miei genitori a comprarmi il primo motorino che fu una Vespa 5o della Piaggio. La mia vespetta bianca che mi ha portato dovunque.

Percorrevo la Statale 148 Poontina che allora non era a due corsie come oggi ma ad una sola corsia, viaggiavo all’estrema destra della carreggiata e in un’ora e poco più raggiungevo la mia casa di Sabaudia dove ho trascorso la ia infanzia, la mia adolescenza, le prime cotte, la prima fidanzatina, i tornei di tennis che amavo organizzare come mio Padre, sempre in orari afosi in quanto i gestori dei campi vendevano solo quelle ore che spesso rimanevano invendute.

Le vacanze a Sabaudia ed al Circeo sono stare il periodo più bello della mia vita, specialmente negli anni ’80. Era un vero e proprio salotto con amici provenienti da tutta Italia, ne ricordo qualcuno tra i tanti e non me ne vogliano gli altri che non citerò: le tre sorelle Fonzo, Barbara, Monica e Valeria, Sabina Fatini, Tina Capomacchia, Manuela Maviglio, le sorelle Rubino, Michele, Paolo e Fabio Pitzoi, Pierluca Buonfrate, Gianluca Tizi, Riccardo Baita, Fiammetta Giuli, Giulia Vegni, Andrea Cicconetti, Franco Signoriello (detto il “pasticcione”) che ci riempiva di pasticcini il nostro pomeriggio e con il quale scorrazzavamo con il suo pulmino Fiat 850 arancione con un impianto da discoteca all’interno ed il nostro repertorio era l’immancabile Alan Parson.

Ascoltiamo insieme il brano che veniva messo a palla dentro quel pulmino e che ci ha accompaganto per tante scorribande nottune.

Veniamo a un po’ della mia storia, sono nato Lunedì 22 Giugno del 1964 alle 6:30 circa del mattino. Ultimo di cinque figli e mia madre quando scoprì di essere incinta sperava in una femmina finale avendomi dato persino il nome: Veronica. Meno male che è nato il bel vitellino Alessandro dal peso forma di 4 chili e mezzo, nato accompagnato da una fragorosa risata di mia madre che pensando a tutti quelli che le dicevano: “vedrai che è una femmina si vede dalla forma della pancia” invece si ritrovò il suo adorato quinto maschio. I miei padrini di battesimo sono stati i miei cugini Antonello e Susanna Bassano

Devo ammetterlo di tutti i fratelli sono stato il più viziato, come ritorno a dire, il primodei cinque ad aver ottenuto il passo al motorino per poi proseguire con il Boxer blu della piaggio, un Moto Morini Zeta Zeta, vendutomi dal mio Amico Masssimo Nerbero che mi ero dimenticato di citare insieme alle sue sorelle Cristina, Carla ed Elena.

Nella sua casa di Via Armellini vicino alla mia avevamo approntato nel suo box un improbabile officina da ciclista dove combinavamo piùà guai che altro. Ma la sua casa diciamo era un po’ il “Quartier generale” di tutte le attività, come feste ed altro. Il pomeriggio andavamo sul pontile giù al lavo per andare a pescare i cefali in un odo un po’ rudimentale e forse scorretto insieme a Dado Daloja con la sua barchetta di legno blu andavamo sulle sponde del lago ad andatura moderata e i cefali saltavano direttamente dentro la barca, ma spesso li ributtavamo nel lago.

Spesso mi sono fatto ancheil bagno nel lago. Tutti erano abbastanza schiafati, ma invece, a parte l’acqua torbida per la sabbia che si sollevava sul fondo essendo un lago marino d’acqua salata era un piacevole refrigerio farsi il bagno.

Ma il vero quartier generale delle feste era a casa di Gianfranco Guarrasi, anche lui amico storico di Sabaudia, che aveva una casa sul lago ed organizzava delle maestose feste con luci da discoteca lampade fosforescenti e quant’altro necessario. Franco Signoriello era il nostro Dj e portava il suo impianto dotato di mixer e Gianfranco organizzava delle cocomerate fantastiche e la festa andava avanti fino a notte fonda.

Che tempi ragazzi! Non torneranno mai. Oggi è tutto diverso. Allora organizzavamo dei favolosi faò in spiaggia la notte per fare il bagno nudi a mare con l’acqua soprendentemente calda. E po ci si appartava con la propria fidanzata per dei momenti di intimità. Era sufficiente una chitarra, un po’ di birra fresca, magari qualche salsiccia cucinata su una brce improvvisata e la serata passava impiacevole compagnia.

Ecco come ci si poteva riunire intorno ad un falò
Altra immagine di un falò in spiaggia

E le indianate? Girava la bottiglia e chi veniva indicata beveva, e dai e dai…

60 ANNI

Torniamo al giorno della mia nascita. Dopo appena 40 giorni mia madre e tutta la famiglia si trasferirono nella casa colonica di vacanza (allora non avevamo ancora quella di Sabaudia) che si trovava nella strada che collega Torre Paola a Lacona comune del Circeo. Una casa in pietra di proprietà di un anziano contadino Veneto tal Chiappinotto.

Venivo “parcheggiato” sotto un albero all’ombra e mia madre mi raccontava anni dopo che lievitavo letteralmente giorno per giorno. Ridendo mi racocntava anche che doveva farmi mangiare la pappa con due cucchiai perchè tra un boccone e laltro scoppiavo a piangere. Una sorta di nenonato jurassico vorace.

Eppure che bei ricordi. Mio fratello Massimo quando ero più grande mi portava a fare delle passeggiate sulle rive del lago di Paola nei resti della villa di Lucullo. Quella zona del lago è piena di antichi resti di ville romane patrizie, addirittura in fondo al lago c’è sommersa l’antica cittadina di Paola da cui il lago prende il nome.

60 ANNI

E adesso qualche scatto ricordo. Comincio dal militare. La foto del mio primo giorno di Prima nomina con il grado di Sottotenente appena arrivato a Cormons.

S.Ten. Alessandro Lopez

Altro amico che si è affiancato a me in un periodo della mia vita è Massimo Ferrari, grande professionista della fotografia, che ai tempi del mio 117° Corso AUC a CEsano era uno dei Tenetni istruttori del Bersaglieri. MI ha donato tante immagini ma questa è quella che riassumo un momento bellissimo a casa di mio fratello Massimo. Siamo negli anni ’80:

Da sinistra Stefano, Marcello, Giorgio, Mamma, Massimo ed io.

Altra foto sulla spiaggia di Sabaudia insieme a mia madre.

Il cucciolo di casa

E po un’altra immagine regalatami da Massimo Ferrari intento a contare denaro.

Altra foto con mamma

E la neve a Roma? Eccola:

Massimo ed io in Via Montessori. La casa di famiglia vissuto fino al 2011

60 ANNI

E poi ancora gli anni del liceo all’Istituto Tecnico Commerciale Genovesi in Via Salvini dove regolarmente per giorni e giorni facevo sega per andare a giocare a Bowling all’acqua acetosa con Massimo Barbero, Roberto Maiolatesi detto “lupetto”, Carlo DAnte, Giancarlo Benassi e tanti altri. Memorabili partite e un piccolo aneddoto divertente.

Una mattina dove regolarmente non ero andato a scuola e stavo giocano una partita a Bowling, mia madre telefonò a scuola per chiedere se fossi presente, ovviamente la risposta fu: “no veramente sono un po’ di giorni che non si vede”. Mia madre imbufalitga chiamò in Banca mio Padre che si prese una mezz’ora di pausa e in macchina mi raggiunse al Bowling, ma si mise dietro di me seduto senza farsi notare aspettando che finissi la partita tra colpi di mano per incoraggiarsi quando si faceva strike o speare per un birillo difficile.

Al termine della partita mi volta e vidi il viso di mio padre sorridente che con un cenno della mano mi chiese di uscire. Io raggelato, mi diresi verso l’uscita e lui senza proferire parola mi diede un sonoro ceffone lasciandomi le cinque dita sulla guancia dicendomi semplicemente: “Fila a casa a studiare”.

Quel ceffone me lo ricoredrò per tutta la vita anche perchè è stato l’unico che ho avuto da mia madre.

Altro aneddoto divertente fu quando per una marachella che non ricordo mia madre mi rincorse per le scale della casa di Sabaudia e io feco una brutta caduta fratturandomi una caviglia. Ingessatura senza poter camminare ma io invece ci andavo regolarmente in bicicletta, mi facevo sollevare di peso dai bagnidi della Spiaggia dell’Hotel Le Dune per caricarmi sulla barca, ma il gesso sotto al sole e bagnato inevitabilmente da qualche schizzo d’acqua si scioglieva e mia madre doveva correre al centro traumatologico di Latina per fare un nuovo bendaggio di gesso attorno a quello esistente. Alla fine dei trenta giorni avevo un gesso che pesava credo dieci chili.

Ripeto ancora, Quelli di -Sabaudia e le sue vacanze estive sono stati anni memorabili come alcuni capodanni “tristissimi” ma ugualmente divertenti sono stati quelli passati con Fabio Pitzoi e Pierluca Buonfrate a casa mia ad improvvisare registrazioni di improbabili programmi radiofonici. I primi format nati divertendosi ed improvvisando. Ne cito uno: “La fiera delle invenzioni” una persona greve che parlava un accento romanesco pesante avevainventato un aggeggio denominato “bocchimetro” che messo nel palato trasformava il coatto in un forbito dicitore. Quante risate! E sempre con estrema semplicità.

L’amico del cuore delle scuole elementari invece era Giancarlo Benassi, nato il 15 Giugno del 1964 ed abitata al civio 5 di Via Montessori dove io invece ero al 25. I palazzi erano comunicanti sulla terrazza divisa da una rete e a volte ci vedevamo in terrazza.

I nostri pomeriggi dopo lo studio, li dedicavamo a volte a casa sua e a volte a casa mia a giocare a soldatini. Avevamo dei soldatini stupendi dipinti a mano della Airfix (chi se li ricorda potrà immaginare quanto belli potevano essere ed anche molto costosi). Il padre di Giancarlo era un rappresentante di medicinali della Rorer e noi costruivamo dei fortini con le scatole dei campioni di Maalox di cui era piena casa sua e li costruivamo sul tavolo da lavoro della sua mamma che faceva la sarta.

Con semplicità e fantasia passavamo interi pomeriggi divertendoci un mondo. Purtroppo negli di Giancarlo ho perso le tracce perchè non abita più come me in Via Montessori non so dove sia finito.

E ancora ricordi della scuola elementare Tommaso Wash delle suore Filippini in Via Sangemini sotto casa mia. La nostra Maestra si chiamava Suor Marcella. Ecco una foto insieme a lei.

Somigliava un po’ ad Alberto Sordi e menava come un fabbro 😂

Ma era una Suora buona come il pane e la si vede dal suo viso che ci voleva bene a tutti quanti. Io mangiavo a scuola e il pomeriggio si rimaneva in classe per i compiti fino alle 16:30 e da solo ritornavo a a casa che era esattamente all’angolo della Via Sangemini a ternta metri dal portone dell’Istituto.

Le scuole medie invece le ho frequentate al Don Orione in Via della Camilluccia in un bellissimo comprensorio do ve ho imparato a giocare anche abbastanza bene a basket. Come ruolo ero pivot e prendevo sempre i rimbalzi sotto canestro. Ho fatto tanti sport: il Tennis, Basket, poi negli anni ho imparato con un maestro americano in Florida, Joe Johnes a giocare discretamente a Golf e da li l’idea nata insieme a mio fratello Stefano di ideare un format intitolato “Celebrity Golf Cup” che abbiamo realizzato per 12 edizioni consecutive di successo. Tuttora se ne è organizzata una al Country Club Castelgandolfo e a Settembre ce ne sarà un’altra al Golf Club Fioranello.

Ecco un video di una delle edizioni della Celebrity Golf Cup:

Dopo il Liceo, Il militare, cisono stati anni in cui ho lavorato nel settore bancario anche li con successo ed ho imparato molte cose che mi sono servite per il lavoro da imprenditore che ho intrapreso dal 1991. Ho Lavorato per la Locafit S.p.A. società del Gruppo BNL e poi all’Agrifactoring S.p.A. a Roma.

Questa società, dopo il commissariamento della Federconsorzi, fu messa in liquidazione in quanto i principali clienti di questa società e tutto l’indotto economico erano i Consorzi Agrari. Avevo maturato esperienza da settorista e avevo già un piano di lavoro per arricchiere il portafoglio clienti nell’area centro Italia.

Mi fu offerto di tornare a Milano presso Ifitalia S.p.A. altra società del gruppo, ma non me la sentii, a quel punto Massimo mi offrì la pssibilità di diventare il suo Manager in tutto anche nella gestione pratica delle sue cose e quindi dal 1991 ho cominciato a lavorare per lui costituento la Stemal Srl società dove ancora oggi la voro e la cui sede è rimasta sempre la stessa con lo stesso ufficio e lo stesso mobilio. Ho solo cambiato i computer e le attrezzature tecniche che mi servivano per la mia atività.

Altro evento di cui vado fiero è quando sono riuscito a portare in scena a Miami presso il Colony Theatre due serate di “Ciao Frankie” concerto omaggio a Frank Sinatra con mio fratello Massimo. Un piccolo vanto personale quale unico produttore teatrale italiano ad aver portato in terra americana un Crooner italiano. Due serate sold out nel 2010, ecco una sintesi di quell’evento:

Se volete visitare il sito della Stemal ecco il link: Stemal Srl

Ecco il nostro spot istituzionale

il 5 Dicembre del 2022 ho festeggiato i 30 dalla costituzione della Stemal con un grande evento svoltosi a Milano all’Hotel Melià evento che ho registrato in video e pubblicato in altri articoli ma che ripubblico volentieri ancora una volta.

E come non chiudere con un piccolo assaggio in moto?

Scelgo un tratto qualunque per godere e condividere qualche chilometro in sella con me:

E ancora alcuni degli itinerari percorsi nel 2024

Con questo articolo voglio ringraziare tutti quelli che oggi hanno avuto un pensiero per me facendomi gli auguri per i miei 60 anni. Una tappa molto importante per me e la mia famiglia a cui auguro ogni bene. Adesso vado a godermi la giornata festeggiando in famiglia.

La giornata si è conclusa con una festa a sorpresa organizzata magistralmente da mia moglie Rossella e da mia figlia Mariadele. Ecco delle foto della bellissima festa. Non avevo mai ricevuto in vita mia una festa a sorpresa ed è stato il più bel regalo che potessi ricevere. Grazie alle mie Donne.

Mariadele io e Rossella
Io e Maurizio Pepe
Si spengono le candeline dei 60 anni.

Tornatemi a trovare qui: Alessandro Lopez

Grazie di ❤️

Qualche ringraziamento particolare lo devo fare a qualcuno, in primis a mia moglie Rossella per avermi sempre supportato e sopportato, poi Mariadele mia figlia, i miei fratelli, mio Padre e mia madre, e poi tutti gli amici che si sono alternati nella mia vita anche professionale e uno fra tutti il mio commercialista Marco Tomassetti. Suo padre Roberto era già commercialista di Massimo e di mio padre. o ringrazio perchè mi ha sempre fedelmente seguito attentamente su tutta la gesione contabile, amministrativa e finanziaria personale e societaria sempre dando cosigli utili ma soprattutto un Amico. Ciao Marco ad majiora per tutti i nuovi progetti.

60 ANNI E 60 ANNI ANCORA Caro Alessandro vento in poppa!

Condividi!
6 Risposte
  1. Massimo

    Senso della famiglia, profondità di sentimento in quello che hai scritto, molto commuovente e il messaggio di Mariadele credo sia un grande regalo. Ti auguro davvero tutta la gioia e la serenità che meriti. Buon compleanno ancora.

    1. Grazie Massimo per il commento. Oggi ho deciso di dedicare una riflessione su me stesso scritta di getto col cuore. I sentimenti sono quelli di sempre che maturano e si evolvono nel tempo. Un abbraccio

  2. Gian Luca GIOVANNINI

    Carissimo Alessandro, carisdimo Amico mio. È stato bellissimo percorrere in breve tempo la vita di un grande Uomo e, permettimi, grande Marito e Padre. Ti conosco da tanti anni e, sbarbatelli, entrambi, abbiamo con coraggio affrontato le difficoltà e le gioie della vita. In ambienti e circostanze sicuramente diversi ma una cosa ci ha sempre accumunato, il non arretrare mai i dietro di fronte alle difficoltà ed alle novità. Così come si addice ai veri Comandanti. Che dire alla fine di questo mio intervento, poche semplici parole: sono orgoglioso di avere un Amico come te e fortunato di avere avuto il grande onore di avere conosciuto la tua splendida Famiglia.
    Una cosa ti invidio….la capacità di fare le curve strette in moto….ahhhh.
    Carissimo ti rinnovo ancora tanti auguri di buon compleanno e come si dice nella terra degli Shardana…..” a chent’annos in salude”. Ti voglio bene. Un fraterno abbraccio.

    1. Caro Gian Luca, grazie innanzi tutto per il commento. Sentivo la necessità di raccontarmi come ho fatto quel giorno che ho dedicato un articolo a mio padre in occasione del suo centenario ed il mio aprirmi sul mio blog ha fatto dsi che quell’articolo è stato il più letto e commentato da quando ho aperto in rete il mio Blog. La tappa mdei 60 anni è stat un’altra occasione per raccontare soprattutto a chi non mi conosce la mia storia personale e professionale per caire chi sono, cosa sono stato, cosa volevo, cosa desidero oggi, e dove vorrei arrivare in futuro sempre con la lungimiranza, la delicatezza, l’umiltà, la dedizione e la perseveranza, la morigeratezza che mi hanno contraddistinto da sempre. Riuscirò o meno nel mio intento , questo non mi è dato saperlo, ma mi basta averci messo tutto l’impegno e tentato ogni strada possibile per la realizzazione pratica dei miei progett.
      Ti abbraccio fraternamente.

  3. E’ stato bello leggerti. Una vita ben spesa e ancora piena di progetti importanti per te e per i tuoi.
    Dalle tue parole sgorga la saga di una grande famiglia che è parte fondamentale della mia e i ricordi si affollano con tutti gli intrecci della memoria.
    Un abbraccio grandissimo
    Susanna

    1. Grazie Susanna per questo bel commento. Sono contento che il mio articolo ti sia piaciuto. Si ho ancora tanta voglia di fare, di progettare, e di realizzare per il futuro delle belle cose e per fortuna si stanno incanalando bene tutte. Un grande abbraccio dal tuo figlioccio.

Lascia un commento